lunedì 4 maggio 2009

Vivaldi a Torino

... come sarebbe Vivaldi a Torino? Ma non stava a Venezia? Certo, Vivaldi è stato legato a Venezia o comunque all'italia nord-orientale. Allora cosa c'entra Torino?


Non tutti sanno che a Torino, e più precisamente alla Biblioteca Nazionale Universitaria, sono conservati gran parte dei sui spartiti manoscritti autografi. La domanda sorge spontanea: come ci sono finiti? La risposta è meravigliosa, state a sentire, anzi a leggere. Nel 1926 il direttore di un collegio di Casale Monferrato, per trovare i soldi per il restauro dell'edificio, decide di vendere alcuni manoscritti musicali della biblioteca. Per capire quanto chiedere in termini di denaro chiama un suo amico musicologo dell'università. Questi si accorge del patrimonio universale che si trova davanti e propone l'acquisto alla Biblioteca Universitaria, ma non ci sono i fondi. Si trova un ricco benefattore che acconsente ad acquistare l'insieme dei manoscritti per poi donarli alla Biblioteca. Ci si accorge a questo punto che tutto l'insieme dei manoscritti non è che una metà di un fondo più grande. I nostri si mettono quindi alla ricerca dell'altra metà. Per farla corta si ritrova l'altra metà a Genova e un altro benefattore rende possibile la riunificazione della raccolta. Tanto per darvi qualche numero vi dirò che la raccolta comprende 27 volumi di manoscritti vivaldiani (quasi tutti autografi) contenenti 80 cantate, 42 opere sacre, 20 opere, 307 brani strumentali e l'oratorio Juditha triumphans. Ma oltre alle opere vivaldiane la raccolta contiene anche opere di Alessandro Stradella, alcuni rari volumi di intavolatura d'organo tedesca del secolo XVII, di partiture manoscritte e a stampa di Gluck, Haydn, Traetta, Rameau, Favart, Philidor, e di manoscritti e di edizioni a stampa di composizioni italiane e francesi della fine del Settecento e degli inizi dell'Ottocento. Immaginatevi che meraviglia!
La scoperta di questo fondo di manoscritti fece conoscere al mondo intero una gran quantità di musica avivaldiana ancora inedita.


Nel 2000 è nato un progetto chiamato "Vivaldi Edition", con il contributo della Regione Piemonte, della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo, che propone l'incisione integrale di tutti gli spartiti vivaldiani della raccolta torinese per l'etichette Opus 111 e Naïve. Per ora ne sono usciti 36, ma sono in costante aumento.

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