venerdì 3 luglio 2009

Musica da guardare

Chi l'ha detto che la musica si debba solamente ascoltare?
E' un fenomeno tutto moderno quello di ascoltare la musica, pensiamoci un po'.
Il CD è stato commercializzato per la prima volta nel 1982 (non si capisce se il primo sia stato un CD di Billy Joel, uno degli Abba o uno di Herbert von Karajan, ma poco importa). La musicassetta (ma ve la ricordate ancora?) è stata immessa sul mercato dalla Philips nel 1963. L'ormai dimenticato disco in vinile è stato commercializzato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1948. Il mitico nastro magnetico (mio zio ne aveva alcuni con un registratore a bobine favoloso) è stato brevettato nel 1927. Perché ho fatto questo elenco? Perché prima di queste date non si poteva ascoltare musica ogni volta ci venisse voglia. Non ci si poteva portare musica a casa o in ufficio ed averla disponibile secondo il proprio desiderio. Se non altro c'era la radio, per ascoltare musica. Oops dimenticavo, la prima trasmissione radiofonica della storia (parole e musica) risale al 1906.
Ora viene il bello: prima del 1906 per ascoltare una musica qualsiasi, bisognava FARLA. Mica pizza e fichi! La musica che noi chiamiano dal vivo, fino al 1906 era "la musica", l'unica disponibile. Pensateci un po': che mondo silenzioso! E pensateci un po': che magia la musica!
Vediamo se mi riesce di fare un paragone. Provate a pensare ad una fetta di torta alla frutta.
1. Non ce l'avete in casa e non siete capaci a farla, per assaggiarla dovete andare da un pasticciere che la fa e ve la da da mangiare. (Siete appena andati ad un concerto).
2. Ormai le torte le producono a livello industriale e voi ne tenete una scorta nel freezer, ogni volta che ne avete voglia aprite il freezer e ne mangiate una fetta. (Avete appena messo su un CD).
Differenze? La prima, evidente, è che non conoscete il pasticciere (magari c'è una foto sulla confezione, se non avete piratato la torta), o comunque non avete nessun rapporto con lui. L'altra, anche evidente, è che non state coinvolgendo tutta la vostra persona nell'esperienza della torta, ma solo uno dei vostri sensi. La terza, è che se soddisfate il vostro desiderio così velocemente ogni volta, presto la torta di frutta vi verrà a noia.
Questo meccanismo fa sì, secondo me, che le mode musicali (come del resto tutto nella nostra epoca) evolvano in maniera rapidissima e ci facciano disamorare di ciò che fino a poco prima ci entusiasmava. Sembra impossibile, ma sono esistite persone che hanno aspettato una vita per sentire un'opera lirica in teatro, oppure persone che hanno affrontato viaggi lunghi e difficili per poter sentire un musicista una sola volta nella vita.
In questo la rete un po' ci aiuta, mettendoci a disposizione perlomeno una musica da guardare. Mi riferisco al supernavigato Youtube, che offre, oltre a video amatoriali di ogni genere, anche una vastissima raccolta di video musicali. Nei prossimi post vi linkerò qualche canale interessante dove trovare video musicali di concerti classici assolutamente straordinari, ma per ora non vi rivelo nulla. Guardare un concerto è oltremodo interessante (alle mie figlie riesco finalmente a spiegare cosa sono gli strumenti musicali e indicargli le differenze). Espressività dei musicisti, gestualità del direttore, tutto è importante per l'ascolto.
Vi lascio in compagnia del Choir of Clare College Cambridge e di uno straordinario anthem di Henry Purcell


giovedì 2 luglio 2009

L'ombra del vento - Carlos Ruiz Zafon - Post #2


Non me la sono sentita di fare anche oggi un post su una persona scomparsa, Karl Malden, ci penseremo a breve. Per oggi vi metto al corrente che ho finito di leggere il libro di Zafon di cui vi ho parlato in un precedente post. Vi riporto la recensione che ho pubblicato su Anobii.

E' una storia semplice: un bambino subisce il fascino di un libro, letto in una sola notte, e del suo sfuggente autore. Seguiremo per circa 400 pagine il passaggio del bambino dalla fanciullezza all'adolescenza e la sua costante ricerca della verità su se stesso e sull'autore del suo libro.
L'atmosfera del libro è quella di un noir anni '50, ambientato in una Barcellona che a tratti ricorda la corte dei miracoli di Hugo e a tratti si mischia con i bassifondi dei romanzi di Raymond Chandler.
Nel suo crescere il giovane incontra personaggi diversi, che scopre a poco a poco nella loro sincera intimità, fino ad approdare ad una verità completa ma mai esplicitata.
Il libro è scritto in maniera scorrevole. Nei tratti dove la narrazione si espande oltre il limite delle cose necessarie da dire per la storia, la scrittura risulta più efficace e poetica (ed io la preferisco).
E' interessante come il processo di crescita del ragazzo dall'infanzia all'adolescenza ed alla piena coscienza di sé sia sviluppato attraverso la scoperta che dietro ad ogni persona che incontra esiste un universo di sentimenti, azioni, verità e bugie. Questa consapevolezza segna la perdita dell'innocenza.
Devo dire che il libro mi è piaciuto e mi sento di consigliarlo. La storia è interessante, piena di sviluppi, curiosa ed avvincente, ricca di colpi di scena.
E' un libro che si fa leggere più per la storia avvincente che non per il suono della parola scritta, ma si legge comunque volentieri.

mercoledì 1 luglio 2009

Farrah Fawcett addio



Un altro post triste ma dovuto. Ci ha lasciati anche Farraw Fawcett. Probabilmente i più giovani nemmeno associeranno il nome al volto, ma Farrah è stata nell'immaginario collettivo la prima Charlie's Angel bionda. Era il 1979, io avevo 8 anni. In Italia usciva per la prima volta una delle serie TV americane di maggior successo Charlie's Angels e io chiaramente non perdevo una puntata. Erano tutte belle, ma lei le batteva tutte. Leggo solo ora, nelle biografie più o meno ufficiali, che il suo taglio di capelli fece storia, che la sua bellezza diventò modello. Per me rimane il fascino di una delle prime bellezze della mia infanzia ed adolescenza.
Apprendo con gran piacere che la sua vita privata è stata una vita normale, scevra di esagerazioni e spettacolarità. La sua vita di amore con Ryan O'Neal, vissuta nella normalità lontano dalle telecamere e dal gossip.
Dopo le reiterate terapie per la cura del cancro al colon, a maggio è andato in onda per la NBC un documentario sulla sua battaglia contro il cancro. E' stato un ultimo tentativo di esorcizzare la morte e mostrare, senza esibire, che la morte è parte integrante della vita, anche di chi è famoso.
 
artefice