La trama è semplice: quattro compagni di università si incontrano in una casa sul lago a dieci anni dalla laurea per volontà testamentaria di un loro compagno di scorribande scomparso prematuramente. Gli amici, ormai trentacinquenni, rivivono i tempi passati e fanno un bilancio sulle loro vite. (Non pensate che sia un remake di il grande freddo: dall'alzata del sipario fino a questo punto della commedia si ride parecchio e di gusto). A questo punto accade un fatto improvviso e inaspettato che porterà, attraverso una serie di equivoci a catena, ad un finale impensato e irresistibile. (E se prima si è riso già di gusto, a questo punto la comicità diventa travolgente).
Credetemi, di teatro ne ho fatto e visto veramente tanto, ma non credo di aver riso così tanto davanti ad un palcoscenico. Mi sono stupito, io che sono uno spettatore difficile. Onore agli interpreti che danno voce e corpo ai personaggi (Pignotta e Avaro sono affiatatissimi e ricordano le grandi coppie comiche del cinema italiano). Onore all'autore, Gabriele Pignotta! La sua comicità non è grassa, ma fine e acuta, arriva in modi inaspettati e, da un certo punto in poi della commedia, equivoco dopo equivoco, diventa sempre più ineluttabile e irresistibile. Credetemi, in certi momenti sembra di vedere un'inedito film di Billy Wilder.
Hanno raggiunto ormai quota 100 repliche (e vuol dire che non è piaciuto solo a me).
Altre recensioni le trovate qui, qui e anche qui.
Se potete andate a vederlo, mi ringrazierete. A Torino rimane fino al 30. Le info le trovate su www.torinospettacoli.it
Io d'ora in poi 'sto Pignotta lo tengo d'occhio!
credits foto: La Bilancia produzioni
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