Mi rendo conto di aver scritto un
post sul musical
Rent che non dice nulla e non fa venire voglia di vederlo nemmeno a me che l'ho scritto. Per questo mi sono deciso in questo scampolo di fine giornata a postarne un altro.
Intanto vi ho già detto che si tratta di una trasposizione della
Boheme di Puccini nella New York anni '90. I personaggi traggono ispirazione (e talvolta prendono anche il nome) dell'opera pucciniana. La tubercolotica Mimì ad esempio diventa Mimi Marquez, una ispano-americana ballerina sieropositiva. Rodolfo da poeta diventa musicista (Roger), Marcello (Mark Cohen) da pittore diventa regista. E via così fino a Collins il filosofo che diventa Tom Collins, professore gay di filosofia ed il musicista Schaunard che diventa Schunard, drag queen di colore e percussionista.
La storia si snoda tra due capodanni consecutivi e getta uno sguardo nelle vite di questo gruppo atipico ma significativo di giovani newyorkesi che si incontrano, con le loro paure, i loro disagi, le loro incertezze, ma anche con la loro ricchezza di sentimenti. Roger e Mimi, entrambi sieropositivi, si innamorano e vivono la loro storia tra la paura di rivelare la propria sieropositività, la paura di perdere l'altro troppo presto per colpa della malattia ed il bisogno di saltare le tappe per andare al succo della vita.
Tom Collins e Angel Schunard, anche loro sieropositivi, vivono con franchezza ed onestà la loro storia di amore e condivisione della malattia fino alla scomparsa di uno dei due.
Maureen e Joanne cercano stabilità nel loro rapporto lesbico.
Poi c'è Mark Cohen, il regista, che dopo essere stato lasciato da Maureen è l'unico single del gruppo. Mark è quello che vuole indagare nei rapporti, che vuole capire il perché delle cose.
In un dialogo bellissimo tra Mark e Roger, il primo invita il secondo a lasciarsi andare con Mimi e non lasciarsi sopraffare dalla paura di amare e presto perdere l'amata. Gli amici discutono finché viene al nodo la differenza che esiste nel loro modo di affrontare la vita: Roger ha paura di esporsi per non rovinare quel che resta della sua vita, mentre Mark ha timore di perdere i suoi amici e di rimanere l'ultimo vivo "maybe it's because i'm the one of us to survive".
Lo stesso dirà anche più tardi dopo la morte di Angel e la partenza di Roger: "why am i the witness? And when i capture it on film, will it mean that it's the end and i'm alone?".
Il dramma è molto ben articolato, le canzoni sono rock interessanti, con qualche motivo da ricordare.
Vi ricordo che il musical nel 1996 ha vinto 4 Tony Awards, il Pulitzer prize for drama e altri non meno importanti premi.
Concludo con una chicca: nel musical esiste una scena "light my candle" tra Roger e Mimi che riprende chiaramente la scena "che gelida manina" della Boheme di Puccini. Ad un certo punto Mimi canta: "
they call me Mimi" proprio come nel Pucciniano "
Mi chiamano Mimì"
Adoro "Rent", continuo a rivedermelo più e più volte. Ne hai scritto una bella recensione, davvero. Una pellicola da non dimenticare.
RispondiEliminaGrazie anonimo, sarebbe bello se non fossi anonimo e mi volessi raccontare cosa ti piace del film.
RispondiEliminaEheh ho visto adesso la risposta qui! un giorno farò anch'io una recensioncina di Rent (anzi un blog, prima) così ti dico! baci, sofia.
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